Ho appena incontrato il vicino di casa, fa il medico.
Andava al lavoro.
Aprendo la porta di casa gli faccio...:"è ora!? come per dirgli, "è ora di andare al lavoro?".
Lui mi risponde cantilenante.." E' ora, è ora..potere a chi lavora!".
Le notizie che ho su di lui, sono:
Maschio,
45-47 anni
scapolo.
Abita con i suoi genitori; il padre è un medico in pensione di circa 85 anni, la madre casalinga ma a dire degli abitanti del condominio è una possidente ( proprietaria di una qualche montagna nei territori dell'interno).
La sua risposta con quel fraseggio rivoluzionario mi ha costretto a un bel po' di piroette mentali.
Ho pensato al potere di persuasione;.. basta poco per sentirsi vicino a uno status, addirittura farsene partecipe. Basta una frase ammiccante.
So per certo, che un giorno mi sbagliò una diagnosi e che questo suo errore mi costò un ricovero d'urgenza. Ciò non lo portò a chiedermi scusa o a rammaricarsi, con un fraseggio suadente mi disse che gli dispiaceva di questa mia condizione come a non voler intaccare il suo essere medico e rendere al fato il mio ipotetico destino.
"la crisalide dell'inganno chiosa i suoi tenui fili, attenta a non arrecar fastidio, pronta al suo folle volo".