venerdì 4 settembre 2009

EXISTENZ

Mentre camminava lungo gli argini della discarica pensava a quanto la vita umana fosse terribilmente eccessiva e onnipresente.

E di questa onnipresenza non sapeva dire quanto egli stesso ne fosse responsabile.

Tra una via di fuga e un eccesso di presenza, sentiva sempre più il bisogno di appagare desideri o immaginari confusi, immersi nella linearità casuale di flussi aerei marini o terrestri che fossero.

"Forse è questo che mi fa pensare a una non memoria". Pensò.

"Senza condizioni di coscienza la mia corporeità sarebbe tutt'altra cosa.

Senza ostacoli la mia corporeità non sarebbe tale.

Preservo il mito unico del vento dell'acqua e della terra, perché in essi avverto l'eterno disgregarsi dell'essenza.

Mi rattrista l'essere umano nella sua completezza, in quanto simulatore di sopravvivenza, qualsiasi essa sia".

Proseguendo si accorse che i margini si facevano via via più indistinti e che anche l'odore fetido dell'aria aveva invaso quei pochi sprazzi di profumo che cento metri prima arrivavano dalla campagna.

Gli venne chiaro alla mente, che quello che lo circondava era l'ordine delle idee umane, niente più, senza sottigliezze, quello era l'ordine delle idee umane. L'essenza di una miriade di metafore, la verità assoluta, al di fuori di qualsiasi retorica, di una condizione filosofica. L'esistenza umana.

giovedì 3 settembre 2009

PROPHETHIK SUN

PROPHETHIK WATER

L'INCONTRO INASPETTATO

Si incontrarono dopo tanto tempo, casualmente il caso volle, da soli senza nessuno intorno che coprisse i loro sguardi.
Fu impossibile per lui non notare l'imbarazzo di lei, i suoi occhi sembravano balbettare nervosi; "che, checcazzo ci fa qui adesso! checcazzo ci fa?! ".
Occhi e gambe che perdevano il controllo che cercavano; a destra, no a sinistra, chissà dove.
Si ritrovarono al centro di uno squilibrio l'uno di fronte all'altro, intimiditi e coraggiosi, abbastanza buffi da non sapere che faccia fare.
Con la mente si mise a frugare tra i volti faccia tosta e rilassata, ne trovò uno piuttosto convincente, rilassò le palpebre e gli zigomi, portò lo sguardo ad un'altezza sferzante e sorridente, tirò in su gli angoli della bocca.
"Ciao! Posso fare finta di niente e dirti ciao come se fosse ieri?"
!Ecco! cominciamo bene". pensò.
"Come se fosse ieri cosa?" Gli rispose.
!Ecco! cominciamo proprio bene.
"No niente, e che non pensavo di incontrarti qua, e dal tuo sguardo mi è parso di capire che anche tu non te l'aspettavi di certo."
"In effetti"..
Non avrebbe potuto immaginarlo, ma mentre era intento a cercare "quel cazzo di viso faccia tosta e rilassata", lei già trovava le parole per uscire fuori dal suo corpo imbarazzato.
"Scusami, mi dispiace davvero non potermi trattenere, ho ricordato di aver scordato dei documenti molto importanti, ma ci rincontreremo, contaci!".
Il corpo di lei riprese l'equilibrio smarrito e si incamminò con passo morbido e sereno.
Non ne fu sicuro ma credette che mentre si allontanava lei stesse sorridendo.